La tristezza sarà il sentimento predominante per gli appassionati di basket, almeno per qualche giorno. Ieri sera intorno alle 21 è calato il sipario sulla manifestazione continentale per nazionali, e tra quei patiti, non ne faccio mistero, includo pure il sottoscritto. In finale, con il punteggio di 80-63, la Spagna si è aggiudicata il titolo europeo per la terza volta su tre con Sergio Scariolo in panchina, e alla vigilia del torneo questo non era proprio il risultato più scontato, sebbene gli iberici fossero comunque quotati tra i favoriti. La Lituania ha pagato l'impatto negativo nel primo quarto, non riuscendo a pareggiare l'intensità e la voglia degli spagnoli, feroci come dei predatori nell'azzannare la partita già dalla palla a due. Quando i baltici si sono svegliati, il distacco era ormai troppo difficile da colmare, soprattutto contro un Pau Gasol stellare, da 30 punti di media nella fase a eliminazione diretta, leader assoluto della Spagna e dominatore dell'europeo.
La Spagna trionfa e il capitano Reyes solleva il trofeo continentale
La medaglia di bronzo va invece alla Francia, che salva la pelle e la faccia davanti al proprio pubblico, sconfiggendo per 81-68 una Serbia che sembrava ancora frastornata, soprattutto sul piano psicologico, dalla batosta subita in semifinale ad opera della Lituania. Entrambe saranno brutte gatte da pelare durante il torneo preolimpico.
Dopo questo doveroso riassunto, proviamo a tracciare un breve bilancio squadra per squadra delle prime 7 classificate, ma non solo.
SPAGNA - I vincitori dell'EuroBasket 2015 hanno compiuto un'impresa memorabile, forse la vittoria più imprevedibile, sia alla vigilia, che annoverandola tra quelle nel palmares della nazionale. Con le assenze di big come Marc Gasol, Navarro, Ibaka e Rubio si pensava fosse una Spagna ridimensionata nelle ambizioni e nello spirito: niente di più sbagliato. Il gruppo si è coeso maggiormente ed ha tirato fuori il carattere e la personalità nel momento più difficile, trascinato dal proprio leader, nonché MVP del torneo, Pau Gasol, dopo una partenza ad handicap con due sconfitte nelle prime tre partite. E fare un europeo così, a 35 anni suonati, con tutte le critiche addosso, significa soltanto essere un fuoriclasse assoluto e totale. Spagnoli dritti a Rio 2016. Menzion d'onore: la difesa arcigna di Sergio Llull su Parker nella semifinale contro i padroni di casa.
L'MVP del torneo: Pau Gasol
LITUANIA - "E' una Lituania in cambio generazionale, sono battibili". "Non hanno più il talento dei vari Jasikevicius, Kaukenas e dei gemelli Lavrinovic". "E' già un miracolo se arrivano tra le prime otto". Queste erano le parole spese alla voce "Lituania", nell'ipotesi di ricerca di pareri sulla nazionale baltica in previsione dell'EuroBasket. A posteriori, pronostici totalmente fuorvianti e sbagliati. Per la nazione che "ha la pallacanestro come primo, secondo, e terzo sport nazionale", come ha detto Flavio Tranquillo in una telecronaca, è stata una prova d'orgoglio e di una cultura cestistica sopraffina, con coach Kazlauskas capace di tirar fuori il meglio, e anche di più, da un gruppo in cui effettivamente il talento era limitato, ma non la voglia di far fare bella figura al proprio paese. Altro dettaglio da non sottovalutare, l'ennesima qualificazione alle olimpiadi. Menzion d'onore: purtroppo per noi, la partita contro l'Italia, l'apoteosi del gioco lituano, poi ripetutasi anche in semifinale contro la Serbia.
Il lituano Jonas Valanciunas esulta contro l'Italia
FRANCIA - I padroni di casa escono sicuramente delusi da questo europeo. I 30mila dello stadio Pierre Mauroy non sono stati sufficienti per sconfiggere la Spagna, che ha ricambiato con gli interessi lo scherzo fatto dai francesi l'anno scorso, quando ai mondiali andarono a vincere sul campo spagnolo, eliminando gli iberici carichi di aspettative. Parker straordinario nella prima fase, molto meno nella seconda, dove è emersa la classe di De Colo, assieme a quella degli NBA Gobert e Batum, che però non sono bastati per trascinare una nazione intera al successo continentale. Pericolosissima al torneo preolimpico. Menzion d'onore: Tony Parker, miglior marcatore di sempre nell'europeo.
Il recordman Tony Parker, star della Francia
SERBIA - Un'ovvia considerazione è che ci si aspettava sicuramente di più da questa squdra, almeno il podio, con giocatori del calibro di Bogdan Bogdanovic, Nedovic e Raduljica ad uscire dalla panchina. Probabilmente in semifinale la Serbia è stata sorpresa dall'intensità della Lituania, e dall'equiparabile fisicità, che non ha permesso agli uomini di Djordjevic di esprimere al meglio la sua pallacanestro. Il talento di Teodosic e Bjelica è indiscutibile, ma forse manca ancora qualcosa per rimanere nell'olimpo del basket, nonostante l'argento mondiale dell'anno scorso e una prima fase di questo europeo che l'ha vista imbattuta e autrice di prove schiacciasassi fino ai quarti di finale. Al preolimpico sarà un bruttissimo cliente. Menzion d'onore: le visioni imaginifiche di Milos Teodosic.
Milos Teodosic in azione contro la Repubblica Ceca
GRECIA - Altra delusa di questo europeo, le aspettative erano ben altre del quinto posto finale, a pari merito con l'Italia, ma davanti per il maggior numero di vittorie. Un gruppo col talento di Spanoulis, Borousis, Zisis, Perperoglou, Printezis e soprattutto Antetokounmpo avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più, ma si sa che nel basket non bastano i nomi, servono anche il gioco e la prova sul campo. Prima fase da imbattuta, è uscita all'ultima azione nei quarti di finale contro quella Spagna che poi è andata a vincere il torneo. Probabilmente manca quell'allenatore capace di far rendere al meglio un gruppo pieno sì di talento, ma che ancora fa fatica a sfoderare tutto l'enorme potenziale. Qualificata al torneo preolimpico. Menzion d'onore: la rimonta nei quarti contro la Spagna.
Giorgos Printezis inchioda contro la Croazia
ITALIA - Ed eccoci a noi. Nel complesso non è stato un brutto europeo, anzi, tutt'altro. Rimane comunque il rammarico per come è stato giocato quell'ultimo possesso dei regolamentari nei quarti contro la Lituania, che avrebbe potuto darci la vittoria. Ma non ci si può attaccare solo a quello, abbiamo perso contro una squadra arrivata in finale e che contro di noi ha giocato la partita perfetta. Dopo una partenza balbettante che ha compromesso la partita contro la Turchia, non tradisca la rimonta finale, la vittoria con l'Islanda ci ha dato quella fiducia che forse è mancata nei primi due match. Capolavoro contro la Spagna e stellare Belinelli, indomiti al supplementare con la Germania e uno strabiliante Gallinari, scarichi e poco motivati contro la Serbia. Prima fase che concludiamo al terzo posto, ci dà Israele agli ottavi, letteralmente demoliti con una vittoria sontuosa di 30 punti e un Gentile formato "Alessandro Magno". Ai quarti ripetiamo la prestazione contro la Lituania, che però gioca la partita della vita e ci batte al supplementare, quando ormai siamo esausti. Rivedibili le palle perse finali, le rotazioni, e qualche possesso forzato senza necessità, ma resta una prova di carattere della nostra nazionale, che ha rimontato più volte uno svantaggio di oltre 7 punti e trovando la forza di mettere pure la testa avanti in qualche frangente. Nella finalina per il sesto posto ci aggiudichiamo il pass per il torneo preolimpico contro la Repubblica Ceca, con una partita che fila liscia dopo un inizio ancora sotto shock per il match con la Lituania. Questo non è un punto di arrivo, ma deve essere una partenza verso traguardi importanti nel prossimo biennio. Già qualificati per EuroBasket 2017 e una Nazionale che ha svegliato l'entusiasmo per il movimento e per questo sport. Menzion d'onore: le partite con Spagna, da esporre agli Uffizi, e con Israele, difesa da manuale.
Andrea Bargnani al tiro contrastato dall'israeliano Omri Casspi
REPUBBLICA CECA - Ecco l'ultima qualificata al torneo preolimpico, col settimo posto finale di questo europeo, e autentica sorpresa della manifestazione continentale. Trascinati dalle stelle Vesely e Satoransky, i cechi hanno espresso un buon basket, variegato, che ha messo in difficoltà squadra più quotate come Serbia e Croazia. Per loro questo è un risultato alla vigilia imprevedibile, e quindi a maggior ragione ancor più soddisfacente, come una medaglia. Non possono che migliorare. Menzion d'onore: la prestazione sensazionale contro la Croazia negli ottavi.
Tomas Satoransky in penetrazione contro la Lituania
ISLANDA, TURCHIA, CROAZIA - La rivelazione e due delusioni di EuroBasket 2015: la prima è stata eletta come "squadra simpatia" non solo dal popolo di Berlino, ma anche da tutti gli appassionati di pallacanestro. Basket spumeggiante, abuso del tiro di tre punti, attacco da far girare la testa, sicuramente una squadra atipica dove il più alto in campo (eccezion fatta per Ragnar, sceso sul parquet contro la Turchia per 5 secondi) non superava i 2.05m. Come qualcuno ha twittato, Meo Sacchetti saprebbe come far rendere al meglio questa squadra. Menzion d'onore: il match contro i turchi, portati ai supplementari all'ultimo tiro.
Jon Stefansson e Pavel Ermolinskij contro la Turchia
Turchia e Croazia invece sono invece le due squadre più quotate uscite agli ottavi: la prima più per meriti altrui, dei francesi; la seconda per demeriti propri, esprimendo un gioco non sfavillante e col solo Simon, futuro giocatore dell'Olimpia Milano, a salvarsi in una disfatta che non ha reso affatto felici i tifosi croati, nonostante una grande Repubblica Ceca. Forse è mancata la mano di un allenatore esperto e vincente come Repesa.
Non ci resta dunque che darci appuntamento al luglio prossimo con la nostra nazionale, nella speranza che il torneo preolimpico si possa organizzare nel nostro paese, a Torino, e che sia di buon auspicio nella strada che porterà a Rio 2016. Buon basket a tutti.